giovedì 6 dicembre 2012

Daniel Barenboim, La musica è un tutto. Etica ed estetica


 Titolo: La musica è un tutto. Etica ed Estetica
Autore: Daniel Barenboim
Editore: Feltrinelli
Pagine: 128
Data di uscita: 07/11/2012
Listino: 12  
Genere: Saggio (musica)


Voto: ★★

Quarta di copertina: 
Daniel Barenboim torna a riflettere sulla musica. Sulla musica che si fa, che si legge, sulla musica che si interpreta, sulla musica che si ascolta. Sulla musica che interconnette, che stringe relazioni e le riempie di senso.  
Barenboim ha a cuore una visione in cui, nella musica, etica ed estetica dialoghino continuamente e a livelli diversi. Se l'essenza della musica è il contrappunto (il continuo dialogo di un tema con il suo opposto), ecco che l'idea di un tutto non scomponibile nei suoi elementi domina, come un'ossessione, l'opera e il lavoro del grande Maestro. 
Eseguire bene un pezzo implica una scelta, è di per sé una sequenza di scelte. Non è diverso - dice Barenboim - da ciò che deve fare un politico. La scelta giusta. E il giusto qui produce bellezza. Ma produce bellezza se si impone quel formidabile equilibrio che da una parte guarda alla partitura e al compositore, dall'altra al nesso profondo fra gli esecutori, e dall'altra ancora al pubblico, ai luoghi dell'ascolto, a chi governa le sale, a chi governa tout court.

Recensione:
Ancora una volta, il Maestro Barenboim ci regala delle preziose riflessioni sulla musica, su quanto questa possa influenzare le nostre esistenze e il nostro modo di pensare. La società odierna tende a minimizzare l'importanza della musica, spesso confinata entro una dimensione che appare lontana dalla realtà e dal vivere quotidiano. Per esempio, Barenboim si domanda per quale motivo nelle scuole vengano insegnate la filosofia, la matematica e la letteratura, ma non venga introdotto un altrettanto approfondito studio dell'arte musicale. Come afferma il Maestro "Non c'è limite a quello che ci può insegnare la musica, se siamo disposti a conoscerla nel profondo e a non segregarla al di fuori della nostra sfera intellettuale".
Barenboim offre significativi spunti di riflessione anche sulla questione palestinese, esponendo il suo personale punto di vista e sottolineando nuovamente l'inscindibile legame con la musica; per risolvere un conflitto del genere, è necessario smettere di credere che l'unica soluzione possibile sia ricorrere alle armi, cercando piuttosto di instaurare un dialogo. Un dialogo in cui, come in una fuga di J.S.Bach, tutte le voci del contrappunto vengano egualmente ascoltate e rispettate.
Chi ha letto la precedente opera di Barenboim, La musica sveglia il tempo, troverà probabilmente qualche ripetizione, ma consiglio vivamente di leggere anche questo libro. Ritroverete quella profondità di pensiero che caratterizza il Maestro, il quale dimostra la grande abilità di saper spiegare con estrema chiarezza anche concetti complessi e a volte lontani dalla nostra quotidianità.