mercoledì 5 giugno 2013

Laurence Cossé, La libreria del buon romanzo


Titolo: La libreria del buon romanzo
Autore: Laurence Cossé
Editore: E/O
Pagine: 442
Data di uscita: 12/10/2011
Listino11,00  
Genere: Letteratura internazionale


Voto: ★★★1/2

Quarta di copertina: 
Due appassionati lettori aprono la libreria dei loro sogni a Parigi. L'inatteso successo di questo "tempio" del buon romanzo scatena invidie e misteriose aggressioni.
Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda, esperta guidatrice, perde il controllo dell'auto e finisce fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce presto che questo non è il classico romanzo poliziesco.
Gli aggressori non sono né agenti segreti né trafficanti. Non aggrediscono dei duri ma delle persone miti. Ce l'hanno in particolare con un libraio ribelle, con una malinconica ereditiera e con la libreria che i due hanno creato senza mai pensare che potesse suscitare tanto odio. Chi, tra gli appassionati della letteratura, non ha mai sognato di aprire una libreria ideale dove si vendessero solo i libri più amati? Lanciandosi nell'avventura, Francesca e Ivan, i due librai, sapevano che non sarebbe stato facile. Come scegliere i libri? Come far quadrare i conti? Ma ciò che non avevano previsto era il successo. Un successo che scatena però una sorprendente sfilza di invidie e aggressioni.

Recensione:
Potevo io resistere alla tentazione di comprare un libro in cui si parla di libri, di passione incontrollata per la lettura e di una libreria che qualunque lettore incallito sognerebbe di avere sotto casa? Naturalmente no. A dire la verità, la sinossi in quarta di copertina non mi aveva del tutto convinta, ma ho continuato a pensare a La libreria del buon romanzo per settimane...alla fine ho dovuto comprarlo. 
Ammetto che la mia prima impressione non si è rivelata completamente errata; l'idea di fondo è molto originale, ma è come se nel corso della storia venisse "contaminata" da una sorta di corsa verso una complessità che a volte si tramuta in confusione. Le prime pagine fanno pensare che si stia leggendo un giallo un po' fuori dalle righe, ma andando avanti questa componente sembra quasi perdere la sua centralità. Ad un certo punto, si aggiunge la storia d'amore alquanto stucchevole fra Ivan e Anis, che fa da contorno a tutta la vicenda, ma  che a volte appare un po' prolissa. Tirando le somme, direi che la trama perde gradualmente la sua efficacia iniziale.
Tuttavia, ciascuna pagina è impregnata di un profondo e sincero amore per la lettura, che ho condiviso con i personaggi fino all'ultima riga. L'autrice lancia una chiara provocazione sul funzionamento del mondo editoriale odierno, un mondo che spesso predilige la quantità a scapito della qualità. Indubbiamente, Laurence Cossé induce il lettore ad una serie di significative riflessioni: è davvero possibile stabilire quali libri meritino di essere letti e quali no? È possibile mettere a punto un sistema che consenta di fare una selezione fra buoni romanzi e cattivi romanzi? Secondo la mia opinione, esistono romanzi dotati di un indiscutibile valore intrinseco, che piacciono o non piacciono semplicemente nella misura in cui se ne comprende l'essenza o nella misura in cui il nostro animo riesce a sintonizzarsi con ciò che racconta l'autore. Qualsiasi libro, per essere pienamente apprezzato, deve essere letto al momento giusto. Ogni lettore deve compiere un proprio percorso, e non è detto che questo cammino non passi  anche attraverso libri di scarsa qualità, per poi magari approdare ai grandi romanzi, a quei libri così intensi da lasciarti dentro un mondo. Dopotutto, meglio leggere un libro scadente piuttosto che non leggere affatto.

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