sabato 16 novembre 2013

Daniel Pennac, Il paradiso degli orchi

Titolo: Il paradiso degli orchi
Autore: Daniel Pennac
Editore: Feltrinelli
Pagine: 206
Data di uscita: 11/05/1992 
Listino: 7,50  
Genere: Letteratura internazionale


Voto: ★★

Sinossi: 
Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamma e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: "l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica".
Stefano Benni

Recensione:
Ormai da anni Il paradiso degli orchi attendeva paziente sugli scaffali della mia libreria, sommerso da centinaia di altri libri più vistosi e voluminosi. Diverse volte, scorrendo con gli occhi i vari titoli in cerca della prossima storia da leggere, l'ho notato e ho pensato: "Pennac!!! Avevo dimenticato di averlo, devo leggerlo il prima possibile". Però tutte le volte, sistematicamente, mi passava di mente. Ma un paio di settimane fa ho per caso visto in TV un trailer bizzarro che mi ha parecchio incuriosita. Titolo del film: Il paradiso degli orchi. Mi è scattata una molla nel cervello e sono corsa a prendere quel libro relegato da anni su di uno scaffale. 
Nutrivo già grandi aspettative su Pennac, sia perché il libro mi fu regalato da un collega di università che dispensava ottimi consigli letterari, sia per l'indiscutibile fama dell'autore. Ho spolpato il libro in meno di 24 ore e mi sono divertita da matti. I personaggi di Pennac sono surreali e stravaganti e si trovano coinvolti in avventure assolutamente fuori dal comune.
Tutto ruota intorno ad una serie di attentati contro il Grande Magazzino, tempio del benessere e del conformismo dove Benjamin Malaussène lavora come capro espiatorio. Ma sembra proprio che il povero Ben debba assolvere questo compito anche al di fuori dalle ore di lavoro; pare che tutte le sfortune del mondo gli piovano addosso, tanto da essere addirittura accusato di avere organizzato lui gli attentati. Fra il lavoro al Grande Magazzino e il tempo passato a prendersi cura dei suoi fratelli, Malaussène si improvvisa investigatore, scoprendo una realtà inaspettata. 
Nonostante la trama di fondo, Il paradiso degli orchi è più di un semplice giallo;  gli intrighi polizieschi, che passano in secondo piano rispetto alle felici caratterizzazioni dei personaggi, si mescolano ad un'ironia e ad una comicità estremamente raffinate, che mi hanno ricordato molto i libri di Stefano Benni. 
Direi proprio che Pennac si è aggiudicato un posto nella top ten dei miei autori preferiti.

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