martedì 22 gennaio 2013

J.K. Rowling, Il seggio vacante


 Titolo: Il seggio vacante
Autore: J.K. Rowling
Editore: Salani
Pagine: 512
Data di uscita: 06/12/2012
Listino: 22  
Genere: Letteratura internazionale


Voto: ★★

Quarta di copertina: 
A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe com un'idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi colline, con un'antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli, case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia, rancori e tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra personale e universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più amato e odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford e dei suoi abitanti: la lotta per il suo posto all'interno dell'amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l'unico modo per non farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal ridicolo. J.K. Rowling firma un romanzo forte e disarmante sulla società contemporanea, una commedia aspra e commovente sulla nozione di impegno e responsabilità. In questo libro di conflitti generazionali e riscatti le trame si intrecciano in modo magistrale e i personaggi rimangono impressi come un marchio a fuoco. Farà arrabbiare, farà piangere, farà ridere, ma non si potrà distoglierne lo sguardo, perchè Pagford, con tutte le sue contraddizioni e le sue bassezze, è una realtà così vicina, così conosciuta, da non lasciare nessuno indifferente.

Recensione:
Quando ho saputo della pubblicazione di un nuovo libro di J.K. Rowling, non stavo più nella pelle; è stato quasi come tornare alla fine del 2008, in quel clima di trepidante attesa per l'uscita del capitolo conclusivo della saga di Harry Potter. Probabilmente, la difficoltà più grande nel leggere Il seggio vacante sta proprio nello sforzo di non pensare che è nato dalla stessa penna dell'autrice di una delle saghe più amate degli ultimi tempi, per la quale ho superato ogni mio record nei tempi di lettura.
Indubbiamente, lo stile della Rowling è travolgente e ancora una volta l’autrice dimostra le sue notevoli doti narrative; andando avanti nella lettura, i personaggi prendono forma tanto distintamente da farti credere di conoscerli sul serio ed essere anche tu un cittadino di Pagford. Ma al contempo, si prova l’esigenza di fuggire da quel mondo fatto di corruzione e tradimenti, per poi rendersi miseramente conto che la realtà raccontata dalla Rowling ci appartiene più di quanto non si immagini. Tuttavia, a mio modesto parere, credo che la qualità del libro risieda più nelle capacità narrative dell’autrice che nella storia stessa; non sono riuscita a rintracciare quegli elementi che a volte spingono al desiderio di rileggere un libro più di una volta, senza mai stancarsi, caratteristica che invece contraddistingue ogni pagina dei precedenti racconti della Rowling.
Pur non essendo stata capace di elaborare un giudizio completamente obiettivo, non influenzato dalla mia ormai diagnosticata “Potterite”, Il seggio vacante è un libro che consiglio, nonostante sia molto differente dalla storia che mi ha fatta innamorare della Rowling; al di là di qualsiasi possibile difetto, la sua scrittura emoziona e credo che questo sia uno degli elementi cardine di una storia che valga davvero la pena di leggere. Che altro dire? Buona Rowling a tutti!!!
 
 


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