venerdì 1 marzo 2013

Andrea Camilleri, Il birraio di Preston

Titolo: Il birraio di Preston
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio
Pagine: 248
Data di uscita: 06/04/1995
Listino: 10  
Genere: Letteratura italiana

Voto: ★★

Quarta di copertina: 
Si capisce, leggendo Camilleri, che il suo piacere letterario maggiore, raccontando vicende della provincia siciliana (fatti veri su cui trama e ordisce la finzione, e quindi in sè semplici se non fossero intricate dall'essere appunto siciliane), è quello di riportare il dialogo vivo. É un piacere che si comunica immediatamente al lettore, per la particolare forza comica dell'arte di Camilleri; ma assieme al piacere, poichè il linguaggio è la casa dell'essere, e con la stessa forza e immediatezza, si comunica un specie di nucleo di verità dell'essere siciliano. L'iperbole e il paradosso della battuta, cui corrispondono l'amara coscienza dell'assurdo in cui siamo e il dolore sordo per l'immutabilità di questa condizione. Camilleri inventa poco delle vicende che trasforma sulla pagina in vorticosi caroselli di persone e fatti - qui il fatto vero, conosciuto dalla celebre Inchiesta sulle condizioni della Sicilia del 1875-76, è il susseguirsi di intrighi, delitti e tumulti seguiti alla incomprensibile determinazione del prefetto di Caltanissetta, il toscano Bortuzzi, di inaugurare il teatro di Caltanissetta con una sconosciuta opera lirica, Il birraio di Preston. E anche in questo attenersi al fondo di verità storica c'è probabilmente un senso preciso: in Sicilia non serve attendere che la storia si ripeta per avere la farsa. La storia, per i siciliani, si presenta subito, al suo primo apparire, con la smorfia violenta e assurda della farsa.

Recensione:  
Ogni volta che  inizio un libro di Andrea Camilleri, provo quella sensazione di piacere tipica di un giorno di riposo dopo mesi di duro lavoro, o di un pomeriggio trascorso in riva al mare; la stessa sensazione che provi nel momento in cui i raggi del sole iniziano a fare capolino nella tua stanza, apri gli occhi e sai che nel giorno che sta per iniziare, l'unico tuo dovere sarà quello di rilassarti e divertirti.
La vicenda narrata ne Il birraio di Preston nasce da un fatto realmente accaduto in Sicilia sul finire dell’Ottocento, sul quale Camilleri costruisce una storia divisa in 24 capitoli la cui particolarità, come afferma lo stesso scrittore alla fine del libro, consiste nel fatto che la sequenza da lui proposta può essere cambiata a proprio piacimento dal lettore, senza che ciò alteri la comprensione del romanzo. Effettivamente, durante le prime pagine la storia potrebbe sembrare un po’ contorta, ma andando avanti nella lettura ogni tassello va al proprio posto e si apprezza sempre di più l’abilità narrativa dell’autore.
Camilleri ha una scrittura ironica, divertente e unica nel suo genere, che si può amare profondamente o detestare; egli è in grado di cogliere e rappresentare alcuni aspetti della Sicilia con incredibile efficacia, arricchendoli di alcune piccole sfumature che forse solo chi ha vissuto in Sicilia riesce a comprendere fino in fondo.
Se volete un consiglio su cosa comprare la prossima volta che andrete in libreria, Camilleri è sicuramente uno degli scrittori che suggerisco, soprattutto ai siciliani che hanno dovuto lasciare la propria terra; leggendo uno dei suoi libri, riesci ad ascoltare quel dialetto che forse ti manca, a sentire il profumo di un mare che avresti ancora voglia di vedere tutti i giorni e a sentire quel caldo soffocante che forse un tempo odiavi, ma che adesso desideri quasi quanto allora desideravi un bicchiere di acqua ghiacciata. Camilleri ti fa davvero sentire il sapore della Sicilia sotto il palato.
 

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